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Il cantante di blus - Capitolo 25

XXV.

«Senti, non cominciare a pensare a male, ma vorrei il numero di Marcella».

Michele era imbarazzato. Sapeva che Luca avrebbe frainteso, e il suo atteggiamento innaturale avrebbe peggiorato le cose.

«Lo sapevo che ti saresti commosso, prima o poi: con quelle tette!»

«Non fare il cretino. Davvero voglio solo chiederle una cosa».

«Sì, certo. Vuoi solo chiederle una cosa. E magari, dopo che gliel’hai chiesta, vorresti che te la desse, questa cosa».

«Insomma me lo dai ‘sto numero?»

«Ma sì, certo» rispose con un sorriso malizioso mentre lo prendeva dalla rubrica del cellulare.

Michele aveva riflettuto sulla prossima mossa. Ma non avendo un manuale del perfetto investigatore come quello di Thomas Magnum, non sapeva cosa fare. Considerando che chiamare Sandro Ciotoli non era tra le sue opzioni.

L’unica cosa, si era detto, era di incontrare Pino Daniele e guardarlo negli occhi. Capire così, con i suoi poteri, magari con l’imposizione delle mani, se era l’originale, o se si trattava di un sosia che per anni aveva ingannato le persone a lui più vicine. Un piano perfetto.

Tutte stronzate, ovviamente.

Ciò nonostante, si disse che non c’era niente di male a provare a vederlo, dopo un concerto o una serata, come un qualsiasi fan.

 

«Ciao Marcella, sono Michele Manara»

«Ciao Michele. Che piacere!»

«Scusa, ho chiesto a Luca il tuo numero perché vorrei chiederti un favore»

«Nessun problema. Dimmi»

«Vorrei incontrare Pino Daniele»

«Oh, oh…»

«No, no, guarda, vorrei solo incontrarlo, magari alla fine di una sua serata, tipo fan che va al camerino per l’autografo e per fare due chiacchiere. Se mi fai sapere quando c’è una serata sua a Roma o magari mi accompagni… visto che lo conosci…»

«Non è proprio un mio amico, ho solo suonato con lui. Ma comunque, lascia che mi informi e ti faccio sapere. Dì la verità, vuoi portargli il racconto?»

«No! Ti assicuro. Non voglio che nemmeno venga a sapere che l’ho scritto. Anzi volevo chiederti di non parlarne più in giro, soprattutto nel tuo giro».

«Michele… è successo qualcosa?»

«No… insomma magari poi te lo spiego. Tu fammi questo piacere prima»

«Ok. Ti faccio sapere»

«Grazie e ciao»

«Ciao».